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"Mamma... Immagino ancora le nostre giornate: la mattina erano i tuoi passi e la tua voce a svegliarmi fino al momento in cui ti avvicinavi al letto e mi davi il bacio del buongiorno". Così ha inizio il volume: con una poesia che l'autore ha scritto e dedicato alla sua mamma, una mamma che non c'è più perché uccisa per mano di un uomo. Un figlio diventato, dal giorno dell'efferato crimine, un orfano di femminicidio. Il diario di bordo in un incedere in mare, senza una meta definita, intrapreso perché "era la cosa giusta". Un viaggio non solo nel presente, ma anche - e soprattutto - nel passato, evocato attraverso un monologo intimo e travolgente. Immerso tra le onde e i ricordi, l'autore celebra la figura materna vivificata dalla potenza della parola. Riflette su tutto ciò che ha vissuto con lei negli anni trascorsi insieme e rievoca piccoli esempi di vita quotidiana che raccontano un rapporto profondo e sincero tra le loro anime. L'obiettivo dell'autore è quello di trasmettere ai giovani lettori l'importanza dei rapporti con i propri genitori e del non arrendersi davanti alle grandi difficoltà della vita, scegliendo sempre la strada dell'amore invece che quella della perdizione e dell'odio. Il libro non riporta nessun accenno a fatti di cronaca, è pertanto idoneo a tutti gli istituti scolastici di ogni ordine e grado, a tutte le donne vittime di violenza, ai nonni affidatari, agli psicologi e ai centri antiviolenza che possano fare proprio il messaggio di amore dell'autore. Introduzione Mara Carfagna. Prefazione Gianfranco Buffardi.